Presentazione

L’Istituto Comprensivo Castel Volturno Villaggio Coppola sorge nel territorio del Comune di Castel Volturno (CE) ed accoglie, nell’anno scolastico in corso, n° 890 alunni in totale.

La Scuola dell’Infanzia “Collodi” è situata in un plesso distaccato, mentre la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di 1° grado sorgono presso la sede centrale sita in viale  A. Scalzone (già v.le delle Acacie) snc.

Le risorse umane del nostro Istituto sono costituite dal Dirigente Scolastico, dal Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, dai Docenti e dal personale ATA, il cui numero viene definito annualmente dall’USP; ad integrazione delle risorse presenti stabilmente, si aggiungono figure professionali specifiche: operatori socio-sanitari della ASL, Centri di riabilitazione e operatori esterni per lo sviluppo di specifici progetti concordati con Enti o Associazioni.

La nostra scuola interagisce con una realtà territoriale eterogenea di notevole complessità, sia a livello di istruzione che economico, non sempre è presente un’identità definita che condivide radici storiche o culturali comuni, poiché questo paese si è man mano delineato come centro urbano solo negli ultimi sessant’’anni.

Il contesto socio-economico da cui provengono i ragazzi è per lo più medio-basso, con famiglie monoreddito o sostenute dai servizi sociali. Infatti, nel nostro territorio, accanto a famiglie tradizionali agiate e con un buon livello culturale, s’incontrano contesti socio – economici e culturali fortemente disagiati: famiglie nucleari, mononucleari, estese, famiglie di fatto che vivono problematiche interne nell’accezione più ampio del termine.

Si passa, pertanto, da gruppi stabili a gruppi disgregati anche nei rapporti affettivi e relazionali; da famiglie stanziali a famiglie itineranti, alla ricerca di un luogo che possa dare risposte adeguate sia alle opportunità lavorative che a quelle abitative; molte di esse sono composte da migranti provenienti dall’Africa o dall’est europeo, ma molte altre sono quelle provenienti dall’hinterland napoletano le quali occupano abusivamente fabbricati destinati alla riqualificazione.

E’ una realtà’ sociale priva di coesione interna, di riferimenti culturali e tradizioni comuni, carente di servizi. Il luogo di incontro per i ragazzi è, quasi solo, la strada.

Il forte disagio per le condizioni di abbandono educativo condiziona il rapporto che i bambini stabiliscono con il mondo scolastico e si esprime con difficoltà’ di apprendimento, saltuarietà’ ed irregolarità della frequenza, disgregazione della relazione con gli insegnanti e i compagni, atteggiamenti ostili nei confronti delle istituzioni, scarsa motivazione per lo studio. Nonostante tutto, l’incontro con le diverse culture è fonte di arricchimento per bambini e ragazzi, che si confrontano con realtà diverse, da cui ricevono stimoli per un confronto aperto e costruttivo.

La presenza di molti alunni extracomunitari di prima generazione o appena immigrati, per la maggior parte anglofoni, o provenienti da altri Paesi della Comunità Europea, attribuisce alla nostra scuola il compito di luogo di mediazione, di interlocutore privilegiato in un percorso di incontro/ricerca/scambio che valorizzi le diversità culturali, per una pratica scolastica consapevole dei bisogni e delle aspettative di tutti i suoi destinatari.

Il primo obiettivo della scuola è quello di fornire risposte adeguate ai bisogni, alle aspettative e a quelle esigenze che emergono dall’analisi delle caratteristiche sociali e culturali del territorio. Rispettando i diversi momenti dell’età evolutiva degli alunni e con una particolare attenzione alle situazioni di condizionamento negativo che possono compromettere i processi di apprendimento e di maturazione dei giovani con Bisogni Educativi Speciali, la scuola configura le sue funzionalità:

  • una funzione formativa, in grado di garantire il raggiungimento del successo scolastico ed il rinforzo della motivazione;
  • una funzione aggregativa, che promuove la socializzazione e l’integrazione attraverso le buone pratiche di cittadinanza attiva;
  • una funzione educativa, che favorisce la crescita etica dei propri alunni e, per transfer, delle loro famiglie.

Talvolta, l’alunno esprime il proprio disagio con atteggiamenti di isolamento, più spesso con atteggiamenti fortemente conflittuali e con scarso interesse e demotivazione per lo studio.

 

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